giovedì 1 marzo 2012

                          MODIFICHE ALLA TASSA DI STAZIONAMENTO

Martedì 28 febbraio, nella 10° Commissione del Senato Industria, Commercio e
Turismo, è stato votato ed è passato, l¹emendamento presentato dal Senatore
Luigi Grillo e Mauro Cutrufo (PdL), contenente modifiche sostanziali alla
legge sulla tassa di stazionamento per la nautica. L¹emendamento, redatto
con la collaborazione di una lunga serie di associazioni operanti nella
nautica, con in testa l¹Ucina, apporta modifiche profonde all¹articolo 16
del decreto Salva Italia, l'articolo che introduceva la tassa di
stazionamento.

Cosa cambia:

a)   La tassa non è più "tassa di stazionamento", ma diventa "tassa di
possesso": la tassa dovrà essere pagata da tutti i cittadini italiani che
possiedono o, hanno la disponibilità, di una barca immatricolata più lunga
di dieci metri, sia che questa batti bandiera italiana, sia che batti
bandiera estera. La tassa andrà pagata anche sulle barche appartenenti a
cittadini italiani che non sono ormeggiate in porti italiani.

b)   La tassa sarà annuale e non più giornaliera;

c)   Le barche di nuova immatricolazione non pagano la tassa per il primo
anno di vita;

d)   La tassa è ridotta sensibilmente ecco le nuove tariffe per le barche a
vela:
 a) euro 400 per le unità con scafo di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri;
 b) euro 580 per le unità con scafo di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri;
 c) euro 870 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri;
 d) euro 1.300 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 20 metri;
 e) euro 2.200 per le unità con scafo di lunghezza da 20,01 a 24 metri;
 f) euro 3.900 per le unità con scafo di lunghezza da 24,01 a 34 metri;
 g) euro 6.250 per le unità con scafo di lunghezza da 34,01 a 44 metri;
 h) euro 8.000 per le unità con scafo di lunghezza da 44,01 a 54 metri;
 i) euro 10.750 per le unità con scafo di lunghezza da 54,01 a 64 metri;
 l) euro 12.500 per le unità con scafo di lunghezza superiore a 64 metri'';

e)   Le imbarcazioni da noleggio e locazione, intestate a società di
charter, non pagano la tassa (la stesura dell'emendamento, rivisto dal governo, non è molto

chiara per escludere del tutto il pagamento della tassa da parte delle
società di charter. E' certo, però che se questa non è abolita per intero, è
talmente ridotta da non rappresentare più un ostacolo all'attività degli
operatori);
f)     La tassa non la pagano le società di leasing che ritirano una barca
per insolvenza del locatario;

g)   Gli stranieri non pagano la tassa. Non la pagano anche se possiedono
una barca battente bandiera italiana.

Queste le modifiche più importanti contenute nel testo dell'emendamento.
L'emendamento, inserito nel decreto sulle liberalizzazioni, andrà al senato
nella giornata di oggi, giovedì 1 marzo. Sul decreto il governo porrà la
fiducia.

Questa apertura del governo nei confronti della nautica ha, oltre ad un
valore pratico, un alto valore simbolico, perché riconosce, implicitamente,
l¹importanza del settore.

1 commento:

  1. una buona notizia finalmente, anche se l'aleatorietà di questo provvediamento ha prodotto da ottobre fino ad oggi uno stop esagerato alle vendite di imbarcazioni. sperando che migliori...

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