martedì 20 novembre 2012

LA VENDEE GLOBE...riflessioni....

LA VENDEE GLOBE: "LA REGATA"
Non credo che ci sia nessun'altra regata al mondo che abbia la forza comunicativa, la capacità di emozionare, la straordinaria  potenza con cui perpetua i valori del'andare per mare, come la Vendée Globe : un giro del mondo in solitario passando a sud dei tre principali capi: Buona Speranza, Lewin e Horn. Soli, senza possibilità di essere assistiti per una navigazione che durerà minimo tre mesi. Dopo quattro anni dalla passata edizione, lo scorso 10 novembre è partita l'edizione 2012 con 20 skipper in gara (19 uomini ed 1 donna), ad oggi dopo 10 giorni già 5 ritirati.
"Non sapevano che era impossibile, quindi lo hanno fatto". 
E' questa frase di Mark Twain che capeggia in apertura del sito della Vendée Globe che credo esprima al meglio lo spirito di questa regata.  In fin dei conti ci dice: attenzione, è una impresa per cui ci vogliono doti eccezionali di resistenza fisica e mentale, capacità marinaresche e coraggio.  Ma soprattutto bisogna avere in sè ancora viva la fiamma che in origine ha spinto gli uomini a staccarsi dalla terra ferma per affrontare l'ignoto.
Quindi è ovvio che questa regata sia seguita da milioni di persone. Ovunque, tranne che in Italia. E questo nonostante il fatto che fra i partecipanti ci sia anche un italiano, Alessandro Di Benedetto, l'uomo che ha compiuto due anni fa il giro del mondo su una barca di 6,50 metri portandolo alla fine nonostante un disalberamento nei pressi di Capo Horn. In Francia,  visto che ha la doppia nazionalità, non solo riesce a trovare i finanziamenti per le sue imprese, ma Alessandro ha ricevuto anche la "Legion D'Onore"; mentre in Italia quest’impresa eccezionale non ha ricevuto che qualche riga sulla stampa specializzata.
 Milioni di persone che seguono le notizie in diretta sui siti, che trepidano per la collisione di Kito de Pavant con un peschereccio, del ritiro di Jérémie Beyou per problemi alla chiglia, o dello straordinario recupero di Alex Thomson dopo un lavoro all’asse del timone di 7 ore. Milioni di persone che la sera si collegano al sito della Vendée e insieme ai 20 navigatori solitari, lasciano le banchine di Les Sables D'olonne, mettono la prua in oceano e iniziano la traversata di Biscaglia.
Ne parlano i giornali, le tv e le radio, ovunque in Europa tranne che in Italia. Nel novembre del 2008 mi trovavo proprio a Les Sables D'Olonne alla patenza della regata. Lungo le banchine del porto, sulle barche in mare, nelle vie del paese c'era un milione e mezzo di persone ha incitare i navigatori, titoli sui quotidiani ogni giorno, interviste e aggiornamenti, neanche fossero i mondiali di calcio in Brasile. Quest'anno è stato lo stesso. Da noi nulla.
Ecco perchè la Vendee Globe, più di ogni altra regata, per me rappresenta la lacerazione fra sentimento e ragione: da un parte mi fa sognare, dall'altra mi ricorda che l'Italia è il Paese in cui quotidianamente si fa di tutto per distruggere dove ci sia, e non far nascere dove si potrebbe, l'amore e la cultura del mare.
Ecco il sito della Vendée Globe: http://www.vendeeglobe.org/fr/

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Partenza della Vendéè Globe


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Percorso regata


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Foto di Skipper prima della partenza


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I primi giorni di regata


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Un momento della partenza


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Uno dei 20 skipper in azione


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Alessandro Di Benedetto unico skipper italiano in regata


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L'unica concorrente donna: Samantha Davies


venerdì 16 novembre 2012

E' ARRIVATO IL REDDITOMETRO ONLINE

A partire dal prossimo 20 novembre il redditometro sara scaricabile dal sito delle Agenzie delle Entrate (www.agenzieentarate.gov.it).

Quindi, come avevamo già detto nel post precedente, buone notizie per i diportisti. Il software si basa sul costo di mantenimento della barca (quindi dei beni) e non sulle sue dimensioni!!! A seguito di ciò ci potrebbero essere dei controlli più "semplici" in mare.
Il programma fino ad oggi era rilasciato in concessione agli studi commercialisti, ma ora tutti ne potranno beneficiare. Il software contiene tutti i parametri di calcolo, per cui potrete stabilire in totale privacy ed autonimia, se per il fisco siete in regola o no. Il programma viene scaricato sul proprio pc, e funziona senza essere collegato alla rete, per cui tutti i vostri dati rimarranno nel vostro computer.

Dalla prossima estate, o anche da ora, potrete navigare tranquilli, perchè se vi capiteranno controlli in mare, non dovrete impazzire nel produrre documenti alla Guardia di Finanza, ma basterà mostrare i risultati del test o meglio del "Redditest", che dovrebbe già considerare i nuovi coefficienti di valutazione, come annunciato da mesi dai vari Ministri competenti e dal direttore delle Agenzie delle Entrate Attilio Befera, secondo cui il nuovo redditometro, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2013, come avevamo già detto, non considera più la barca come un bene di lusso, ma al massimo, accessorio, come un camper.

La differenza tra il vecchio e nuovo redditometro, sta tutto nel criterio di valutazione di mantenimento del bene, che nel vecchio redditometro è tutto affidato ad un calcolo matematico basato su coefficienti fissi che tengono conto solo della lunghezza della barca, senza considerare la vetustà. In pratica, avviene, che dato un valore fisso di spesa annua per il mantenimento di una barca, al di là che la cifra venga spesa per intera o no, questa viene moltiplicata per il coefficiente prefissato, senza alcuna distinzione tra una barca nuova o usata. Oltre ciò c'è da dire che i coefficienti delle barche sono notevolmente superiori a quelli fissati per altri beni, come ad esempio quelli applicati ai camper. Nel nuovo redditometro, invece, si limita a rilevare quanto è stato speso per il mantnimento ed uso della propria barca e verificare se, in base al proprio reddito ed alle spese del proprio sostentamento, ci si è potutti permettere la barca.

Sicuramente una buona notizia, speriamo solo che non ci sia altra burocrazia a rendere complicato uno strumento che, almeno in questa fase, si presenta semplice da gestire......vedremo nei prossimi mesi.



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Barche Bavaria in fiera a Dusseldorf


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Nuovo bavaria 46 Vision


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Sognatori oppure prossimi armatori?



martedì 6 novembre 2012

NUOVO REDDITOMETRO E BARCHE

Il nuovo Redditometro: la barca non peserà più di un camper ai fini della presunzione del reddito. Sicuramente  è un primo passo, ma molto resta ancora da fare.

Vediamo le posizioni di UCINA e CNA

Arriva il nuovo Redditometro e contiene alcune buone notizie per gli amanti della nautica e per chi di nautica vive e lavora. Barche e barcaioli meno tartassati dal fisco, meno presi di mira (forse). Questa è la sostanza delle novità, tutte da vedere alla prova dei fatti.

Le maggiori associazioni di categoria interessate alle novità (UCINA e CNA Nautica) sono intervenute con interpretazioni diverse e sfumature di atteggiamenti, come  riportiamo di seguito.

Le divisioni e spesso le polemiche tra associazioni chiamate a rappresentare tutta la nautica in un momento del genere sono veleno puro per il settore. E in tal senso le maggiori responsabilità spettano alla UCINA, che pure ha tenuto durante il recente salone di Genova atteggiamenti di grande polemica con il governo e le istituzioni (striscioni, scioperi, eccetera). Atteggiamento francamente incomprensibile, alla luce del fatto che proprio UCINA non poteva non sapere dell’imminente varo del nuovo redditometro. Il salone, poteva essere il momento e il palcoscenico ideale anche in termini di comunicazione, per far passare la nuova logica meno punitiva sulla nautica. Lo slittamento comunicativo, e la scelta di UCINA di scrivere una sorta di lettera “di ringraziamento” all’Agenzia delle Entrate,(di seguito riportata) fa pensare a una logica tutta interna, a un tentativo di assumersi poi la paternità di questo provvedimento.
In un segno analogo può del resto leggersi lo sbalzo di atteggiamento dei vertici di UCINA nei confronti delle richieste degli espositori per condizioni meno onerose per la presenza al salone nautico: prima del salone su questo tema c’è stata chiusura assoluta, seguita alla conclusione del salone dalla “sparata” contro Fiera minacciando di non tornare a Genova se i costi non scenderanno.
Alla nautica italiana serve una rappresentanza più stabile, forte e serena negli atteggiamenti.


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Fiera di genova 2012



 
Ecco alcuni passaggi della lettera del presidente di CNA Nautica, Giancarlo Gamberini, sul nuovo Redditometro e sui suoi effetti sulla nautica.

Alcune notizie di stampa diffuse di recente, anche a seguito di dichiarazioni e pronunciamenti da parte di autorevoli esponenti del Governo, meritano a nostro parere un po’ di chiarezza, con particolare riferimento alla nota e delicata problematica relativa al binomio Nautica/Fisco.

Il Nuovo Redditometro messo a punto dall’Agenzia delle Entrate e che dovrebbe tra poco diventare effettivamente operativo dopo un articolato confronto con le Associazioni di Categoria e una lunga e complessa fase di sperimentazione, prevede già cambiamenti sostanziali nelle modalità con le quali stabilire un indice di coerenza tra il reddito del contribuente e il suo ”stile di vita” con effetti anche per quanto riguarda la misurazione del possesso di barche e natanti.

Il “Nuovo Redditometro”, secondo gli indirizzi espressi dall’Agenzia delle Entrate in occasione di vari incontri con le Associazioni di Categoria, non intende costituire uno strumento automatico di accertamento del reddito, ma uno strumento di orientamento per il medesimo contribuente (funzione di ”compliance”), nonchè di potenziamento dell’analisi di rischio evasione cui far seguire eventualmente, in base alla classe di rischio effettivamente registrata, azioni mirate di accertamento. Gli elementi indicativi di capacità contributiva che il Fisco intende misurare col Nuovo Redditometro verranno ricondotti a 100 voci di spesa rappresentative di tutti gli aspetti della vita quotidiana del contribuente e del suo nucleo famigliare, e che contribuiscono congiuntamente alla stima del reddito effettivo.

Queste voci sono aggregate in 7 categorie, una delle quali (Mezzi di Trasporto) ricomprende anche Natanti e Imbarcazioni alla stregua di Automobili, Minicar, Caravan. Moto, Aeromobili, Mezzi di trasporto in leasing e noleggio.

La relazione tra questi elementi e il reddito (per gruppi omogenei di famiglie differenziati per area geografica) e le eventuali incoerenze verranno stabilite in base alla spesa effettiva di una o più determinate voci  inserite nel ”paniere”; a prescindere quindi, per la fattispecie che qui a noi più interessa, del fatto che la spessa abbia riguardato una imbarcazione anzichè, ad esempio, un camper!

In buona sostanza il possesso di una barca da diporto non verrà più “pesato”, ai fini della presunzione del reddito, utilizzando coefficienti precostituiti con il perverso ed obsoleto effetto “moltiplicatore” presente nell’attuale versione del redditometro.

Il concetto demagogico e fuorviante che l’acquisto e il possesso di una barca, anche se di modesto valore commerciale, significa automaticamente possedere un “bene di lusso” continuerà purtroppo a circolare anche in futuro come luogo comune della comunicazione mediatica, ma quantomeno ai fini del Redditometro non dovrebbe più acquisire sul piano valutativo un peso specifico superiore a quello di altre voci di spesa classificate. Casomai si tratterà a tal proposito di monitorare con attenzione i criteri con i quali verranno misurate le spese annuali di mantenimento del bene, dal momento che in questo caso occorrerà affidarsi a parametri precostituiti.



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Barche Bavaria in esposizione alla fiera di Genova 2012

Ecco ora qualche passaggio della lettera del presidente UCINA Albertoni al direttore agenzia entrate ed i commenti del Ministro Passera

''Il fatto che la barca non pesera' piu' del camper e' il tipo di messaggio che fa bene al nostro comparto che non soffre solo della crisi finanziaria, ma di una sostanziale mancanza di fiducia dei consumatori'': lo afferma il presidente di Ucina Confindustria Nautica in una lettera al Direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera in cui esprime ''apprezzamento e fiducia'' in merito all'indirizzo del nuovo redditometro.

Nella lettera, Ucina si e' messa a totale disposizione dell'Agenzia delle Entrate
''per offrire strumenti ed informazioni che possano fungere da supporto nelle attivita' necessarie per portare avanti il progetto del nuovo redditometro''.
Se a questo si aggiungono le parole del Ministro Passera - che abbiamo scoperto essere appassionato velista - "entro fine legislatura il comparto della Nautica da Diporto avra' risposte, questo settore ha importanza enorme" ne deriva  nuova fiducia dei consumatori appassionati del mare che da troppo tempo hanno dovuto soffocare una grande passione.

''Ci siamo impegnati ad usare l'ultima parte della legislatura per risolvere alcuni dei problemi che si sono accumulati negli anni''. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al termine dell'incontro avuto in Prefettura a Genova con il presidente di Ucina, la Confindustria nautica.
Il ministro ha definito l'incontro ''assolutamente di lavoro con temi ben presentati, alcuni anche mi sembra risolvibili in tempi non lunghi, altri piu' strutturali''. ''Abbiamo pero' concordato sull'enorme importanza del settore nautico che, oltre ad essere in portante di per se', e' anche motore di altre attivita'. E' un pezzo di identita' italiana in tante parti del mondo'', ha detto Passera.


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Si veleggia su un Bavaria 33


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Barche Progettoceano all'ormeggio


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Un momento di relax in rada


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Barche esposte in fiera


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I colori della nautica


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Barche in porto


Fonti: nautica, saily,la stampa.

 
 

venerdì 19 ottobre 2012

SALONE NAUTICO DI GENOVA 2012

SALONE NAUTICO DI GENOVA 2012
"Un punto di vista"


Ciao a tutti, dopo una lunga assenza dovuta al tanto lavoro estivo, rieccomi quì ad alimentare questo blog con notizie, commenti e tutto ciò che può essere interessante per tutti gli amanti del mare......Mi piace riprendere con un argomento di questi giorni: Il salone Nautico di Genova. Non un mio scritto, che potrebbe essere di parte in quanto dealer del cantiere Bavaria per la Campania. Cantiere che ha avuto un grande successo al salone, non solo come numero di visitatori, ma anche come numero di  vendite, ma il commento di un amico.
L'amico è Nico Caponetto, giornalista nautico, direttore di varie testate giornalistiche, attualmente collaboratore della rivista "Bolina" ed a tempo perso  istruttore di vela.

"GENOVA PER NOI....
Ho preferito far passare qualche giorno dalla chiusura del salone di Genova prima di scrivere queste poche righe. Ho preferito riflettere un po' su quella che credo sia stata la messa in scena, fra gli spazi della fiera, di una profonda contraddizione. Da una parte, l'impatto fisico è stato traumatizzante: mai come quest'anno si è avvertita la contrazione evidente, fortissima delle dimensioni espositive. Fortissima anche la riduzione di visitatori, circa il 30 per cento in meno rispetto allo scorso anno. D'altra parte però, lo stesso impatto visivo ci ha raccontato una realtà che finalmente mette in luce l'importanza della vela in Italia. Oggi, ciò che tiene in vita quel poco di nautica che è rimasto nel nostro paese è la vela. Lo stesso Salone, lo stesso ente fiera ne hanno dovuto prendere atto invertendo una insensata pratica andata avanti per 50 anni, cioè di collocare ai margini espositivi le barche a vela,  per trasferirle quest'anno al centro del salone  rendendo giustizia a un settore che a differenza di quello del motore soffre da morire ma non è crollato. Segno che la passione di chi naviga a vela è irrinunciabile. Chi ama la vela soffre, aspetta, rimanda, ma non rinuncia, non si allontana definitivamente. Ecco perchè quel po' di movimento a Genova lo si è visto solo intorno alle barche a vela.
Detto questo però, il disappunto si accende quando ancora una volta primeggia la cecità e la mancanza di visione strategica di chi il salone lo organizza. Poco, praticamente nulla è stato fatto perchè il salone non si riducesse a semplice rassegna commerciale. A differenza di quello che succede nei saloni di Parigi, La Rochelle, Dusseldorf, dove la presenza di iniziative culturali che promuovano i valori del mare e della marineria è fortissima, Genova brilla per assenza. Come se una qualsiasi attività legata al mare possa solo essere alimentata da promozione commerciale, senza capire che invece più cultura, più educazione più comunicazione rappresenterebbero un volano importantissimo per avvicinare gli italiani a una delle principali risorse, anche economiche , che il nostro Paese possiede.

Coerentemente con questa opacità culturale, poco o nulla è stato fatto per facilitare la frequentazione dei visitatori, fatta eccezione per i bambini sotto i 10 anni che avevano l'ingresso gratuito. E non sto parlando solo del prezzo del biglietto (15 euro), ma anche e soprattutto delle tariffe da rapina dei vari bar e ristoranti interni, dove un panino, bene che andasse, costava almeno 5 euro, senza farsi ricordare per qualità e sapore. In questo modo, a una famiglia composta da quattro persone, solo entrare e rifocillarsi è costato almeno cento euro, senza contare viaggio, parcheggi, eventuale pernottamenti (50 euro un B&B senza bagno in camera è quello che ho trovato a più buon mercato, perchè in quel periodo i prezzi lievitano). Insomma giusto quel che serve per rimarcare il falso messaggio che andare per mare è una cosa per ricchi."
Nico Caponetto


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Folla all'entrata del salone nautico di Genova


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Bavaria al salone di Genova


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Intervista


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Protesta al salone


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Visitatori allo stand Bavaria


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Stand Bavaria


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Roby e Nico


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Roby e Max

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Uno scorcio del salone di Gneova


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Aperitivo allo stand Bavaria


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Barche Bavaria a Genova


martedì 19 giugno 2012

TASSA DI POSSESSO BARCHE, ANCORA CONFUSIONE

Ancora confusione, incertezza e difficoltà per le società di charter che si trovano da un giorno all'altro (IL GIORNO PRIMA DELLA SCADENZA DEL PAGAMENTO DELLA TASSA 30 maggio!!!!)  una circolare dell'agenzia dell'entrata che spiega a suo modo l'applicazione della suddetta tassa per le società di noleggio e/o locazione. Interpretazione che danneggia anche e sopratutto i clienti delle società, perchè chiarisce che il pagamento deve essere effettuato dai clienti che noleggiano o locano una barca....
La circolare è si una interpretazione della legge ma è l’interpretazione più autorevole che può essere smentita solo da diversa interpretazione fornita dalla giurisprudenza, quando si creerà un giudicato.

Intanto cosa si fà? si fanno pagare ai clienti dei soldi che poi potrebbero risultare inutili e mai verranno restituiti? oppure no....sicuramente in un momento in cui tutta l'economia del settore nautico è in ginocchio questa interpretazione sicuramente non aiuta il settore....speriamo solo che qualcuno abbia un pò di buon senso e chiarisca definitivamente cosa fare...ma andiamo per ordine.

Con la Circolare n. 16/E del 30 maggio 2012, l’Agenzia delle entrate fornisce i primi chiarimenti ai fini della corretta applicazione della Tassa sulle imbarcazioni, istituita con D.L. 201/2011, art. 16, commi da 2 a 10 e 15 ter.
Quanto all’ambito oggettivo di applicazione, la tassa annuale è dovuta per tutte le unità da diporto (imbarcazioni e navi), utilizzate per tali fini, di lunghezza superiore ai 10 metri.
La tassa deve essere calcolata sulla base dei seguenti importi fissi annuali indicati nel comma 2 dell’articolo 16, determinati in funzione della lunghezza dell’imbarcazione:

a) Euro 800 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 10,01 e i 12 metri;
b) Euro 1.160 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 12,01 e i 14 metri;
c) Euro 1.740 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 14,01 metri e i 17 metri;
d) Euro 2.600 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 17,01 e i 20 metri;
e) Euro 4.400 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 20,01 e i 24 metri;
f) Euro 7.800 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 24,01 e i 34 metri;
g) Euro 12.500 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 34,01 e i 44 metri;
h) Euro 16.000 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 44,01 e i 54 metri;
i) Euro 21.500 per le unità con scafo di lunghezza compresa tra i 54,01 e i 64 metri;
j) Euro 25.000 per le unità con scafo di lunghezza superiore ai 64 metri.

 Le riduzioni previste:
- 50% dell’importo dovuto per le unità da diporto a vela con motore ausiliario il cui rapporto fra:
Metri quadri di Superficie Velica e Potenza in Kw del Motore sia ≥ 0,5;
- 15%, 30%, 45% dell’importo dovuto per le unità da diporto aventi rispettivamente anzianità  superiore a
5, 10 e 15 anni dalla data di costruzione. Il conteggio degli anni decorre dall’anno successivo
a quello di costruzione;
- 50% dell’importo dovuto e per le unità da diporto con lunghezza fino ai 12 metri usate dai proprietari
residenti, come mezzo di locomozione, nei comuni delle isole minori e nella Laguna di Venezia.


La circolare precisa che “per espressa previsione normativa, sono tenuti al pagamento della tassa i soggetti che utilizzano l’imbarcazione sulla base di un contratto di locazione o di locazione finanziaria, anche se di breve durata.” In tal caso la tassa è determinata rapportando a giorni la misura della tassa riportata sopra.  
Non sono tenute al pagamento della tassa le persone fisiche che non risultino residenti nel territorio dello stato nonché le persone giuridche che non abbiano la propria sede legale in Italia.
La tassa non è inoltre dovuta, come previsto dal menzionato comma 7 dell’art. 16, con riferimento alle unità che costituiscono beni strumentali di aziende di locazione e noleggio.
La tassa è versata entro il giorno antecedente la data di inizio del periodo di durata del contratto ove questo sia di durata inferiore all’anno.

Per tali contratti, non trova quindi applicazione il termine ordinario del 31 maggio di ciascun anno, previsto per il pagamento.

A tal fine viene riportato un esempio che non lascia adito a dubbi circa l’interpretazione data dall’Agenzia sulla debenza della Tassa per le locazioni di breve durata.
Ecco l’esempio:

Contratto di locazione stipulato il 30 aprile 2013 con decorrenza 15 maggio 2013, della durata di 10 giorni, per una unità da diporto di lunghezza pari a 35 metri.

Calcolo dell’imposta : (12.500*10/365) = 342,00 euro.
La tassa da corrispondere entro il 14 maggio 2013 è pari ad euro 342,00.

Quanto alle sanzioni, ai sensi del comma 10 dell’articolo 16 del decreto legge n. 201 del 2011, “per l’omesso, ritardato o parziale versamento dell’imposta di cui al comma 2 si applica una sanzione amministrativa tributaria dal 200 al 300 per cento dell’importo non versato, oltre all’importo della tassa dovuta”.
Per esempio, per una locazione di una barca di 12 metri per un week-end, la tassa dovuta sarà pari a (800*3/365) 6,57 e la sanzione andrà da 13,14 a 19,71 euro.
- Definendo la violazione entro 60 giorni da quando è stato elevato il verbale la sanzione applicata è la minimaridotta del 50%, più la tassa dovuta.

Nel caso di tardivo versamento della tassa, il contribuente potrà beneficiare, ricorrendone le condizioni, dell’istituto del ravvedimento operoso di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.

Quanto alle modalità di pagamento, la Risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 39 del 24 aprile 2012, dispone che la Tassa va versata con modello di pagamento F24 versamenti con elementi identificativi, indicando:
Nella Sezione Contribuente, i dati del soggetto versante.
Nella sezione Erario:
·         Campo “tipo”: R
·         Campo “elementi identificativi”: nei primi sei caratteri giorno di inizio del contratto e  giorno e mese di fine periodo del contratto, nella forma GGGGMM, e nei successivi spazi il codice identificativo dell’unità da diporto (sigla di iscrizione)
·         Campo “codice”: il codice tributo 3370
·         Campo “anno di riferimento”: anno di decorrenza della tassa (anno della locazione)

I soggetti che sono impossibilitati ad utilizzare il modello F24 eseguono il versamento mediante l’effettuazione di un bonifico in “EURO” a favore del Bilancio dello Stato al Capo 8 – Capitolo 1222, indicando:
a) codice BIC: BITAITRRENT;
b) causale del bonifico: generalità del soggetto tenuto al versamento della tassa annuale, identificativo (sigla di iscrizione) dell’unità da diporto, codice tributo e periodo di riferimento (così come indicati dalla risoluzione n. 39 del 24 aprile 2012);
c) IBAN – IT15Y0100003245348008122200, pubblicato sul sito internet della Ragioneria Generale dello Stato – Ministero dell’Economia e delle finanze http://www.rgs.mef.gov.it/.






martedì 5 giugno 2012

SALONE NAUTICO DI GENOVA E' TREGUA TRA FIERA E VELA

Si allontana, almeno a partire dal 2013, il rischio di un doppio salone, per la vela ed il motore.
 Si è partiti da un punto condiviso: l’interesse della città, bisognosa di un salone nautico rafforzato più che diviso.
Il rischio di un doppio salone nautico vela-motore sembra essersi, almeno in parte, placato. Per quest’anno il discorso rimane aperto, ma già a partire dal 2013 l’intesa potrebbe presto essere raggiunta: la situazione, che sembrava irrecuperabile, si è sbloccata a seguito di un summit segreto svoltosi nel quartiere fieristico. Un tavolo tra Giuseppe Pappalardo, amministratore delegato di Marina Genova Aeroporto, Giuseppe Rasero (imprenditore milanese con interessi anche sull’area degli Erzelli), promotore dell’esodo di alcuni operatori della vela (Adria Sail, Advanced Yachts, Bavaria, Cantiere del Pardo, Catalina Yachts, Island Packet, Hallberg-Rassy, Hanse, Dehler, Moody, Italia Yachts, Malö, Comfortina, Nordship, Outremer, Dragonfly, Corsair, Sunreef, Salona, Azuree, Sly Yachts, Sunbeam Yachts, X-Yachts) e l’estabilishment della Fiera di Genova, con il presidente Sara Armella e l’ad Beppe De Simone.
Attorno all’unico punto condiviso, e cioè l’interesse della città, si è andato a delineare un consenso durante l’incontro. Si andrà verso un rafforzamento, più che un frazionamento, del Salone di Genova. Sia riportando in Fiera gli espositori che già da tempo hanno dato forfait che sviluppando maggiormente il campo delle iniziative collaterali, come il Myba al Porto Antico.

Dal 2013  Genova come Miami: un nucleo forte e attrattivo in Fiera, costellato di eventi collaterali, magari rivolti al mercato dell’usato e dei servizi per la nautica, con base alla Marina Aeroporto. Per quest’anno invece c’è l’intenzione di promuovere un tavolo cittadino aperto anche a Comune e Camera di Commercio.

O magari puntando sul refit & repair, un settore che in tempo di crisi ha guadagnato quote di mercato, dato che la barca è meglio ripararla che cambiarla. Unico cruccio: bisogna fare in fretta, perché altre importanti fiere, prima tra tutti quella di Cannes, potrebbero approfittare della debacle genovese.
Fonte: Liguria nautica
Entrata salone di Genova 2011

barche Bavaria in esposizione


Stand Bavaria yachts


salone Genova 2011

Salone genova 2011

Salone genova 2011


Salone Genova 2011








 

mercoledì 30 maggio 2012

CHIARIMENTI TASSA DI POSSESSO


L'Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare interpretativa per chiarire i casi dubbi sul pagamento della tassa di possesso di unità da diporto.

La tassa va pagata entro domani, 31 maggio 2012.
La Circolare 16/E del 30 maggio 2012 l'Agenzia delle Entrate ha finalmente fornito chiarimenti sul pagamento della tassa di possesso imbarcazioni e navi da diporto a una sola giornata dalla scadenza del termine.

La Circolare risponde ai quesiti sollevati da Ucina Confindustria Nautica e fissa alcuni importanti risultati per i diportisti. Innanzitutto, l'importo frazionato per l'acquisto successivo al 1° maggio. Ricapitolando: il versamento della tassa va effettuato entro il 31 maggio di ciascun anno ed è riferito al periodo 1° maggio al 30 aprile dell'anno successivo. Qualora il presupposto per l'applicazione si verifichi successivamente al 1° maggio, il relativo versamento dovrà essere effettuato entro la fine del mese successivo, rapportando l'importo annuo al periodo che decorre dalla data di acquisto fino al 30 aprile dell'anno seguente. Negli anni successivi si paga la somma intera.

Nel caso in cui l'unità da diporto venga ceduta in data successiva al pagamento, la tassa versata non può essere restituita, ma il nuovo acquirente non deve corrisponderla nuovamente per il medesimo periodo.

Per l'individuazione del soggetto tenuto al pagamento e per il calcolo della tassa occorre fare riferimento alla data in cui si realizza l'effetto traslativo della proprietà. Nel caso in cui più soggetti siano proprietari o detentori dell'imbarcazione sono tenuti in solido al versamento della tassa.

Per la determinazione della lunghezza delle unità, l'esclusione delle appendici è estesa anche agli scafi costruiti antecedentemente all'obbligo di marcatura CE (previsto dalla norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666). Quindi occorre fare riferimento per alla distanza, misurata in linea retta, tra il punto estremo anteriore della prora e il punto estremo posteriore della poppa, escluse piattaforma da bagno, delfiniera, ecc.

Per quanto riguarda le aziende, il provvedimento chiarisce innanzitutto una delle questioni più spinose: "le unità da diporto provenienti da permute con unità nuove" non sono soggette alla tassa. Le imprese che hanno ritirato  riscattando il leasing - un'unità usata sono quindi esentate come i cantieri o i distributori che abbiano un mandato di vendita per le unità.
L'esclusione per le unità che costituiscono beni strumentali di aziende di locazione e noleggio è inoltre estesa a tutte le unità da diporto utilizzate per lo svolgimento delle altre attività commerciali previste dal Codice della Nautica (articolo 2 del D. Lgs n. 171 del 2005), anche insegnamento professionale della navigazione da diporto e immersioni subacquee.


Per i contratti di locazione, locazione finanziaria e noleggio di durata inferiore all'anno fa fede il giorno di inizio della prestazione, la tassa è dovuta per il periodo di durata del contratto e va è versata entro il giorno antecedente la data di inizio. In questo caso obbligata non è l'impresa, che è esente, ma l'utilizzatore.

Più persone ci hanno segnalato che non riescono a pagare. Per effettuare il versamento va utilizzato il modello F24 denominato "con dati identificativi". E' poco usato e agli stessi sportelli bancari spesso non ne sono a conoscenza, ma basta insistere perchè se cercano nella loro banca dati telematica c'è. Fa certamente eccezione la Banca Popolare di Milano che per prima lo ha messo on line.


"La norma accoglie le richieste di UCINA Confindustria Nautica volte a rendere la tassa univoca e non ulteriormente penalizzante per il settore in un momento di estrema difficoltà e rappresenta un risultato importante a tutela di tutta la filiera nautica." - commenta il presidente Anton Francesco Albertoni – "Un lavoro, iniziato con la modifica parlamentare della prima versione della tassa e conclusosi con la circolare interpretativa odierna, costituisce un segnale di grande attenzione alle istanze formulate dall'Associazione".

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ECCO LA CIRCOLARE: