CAMBIO PARAOLIO PIEDE VOLVO PENTA BARCHE A VELA BAVARIA
Siamo oramai in primavera, l’estate si avvicina e tutti coloro che posseggono una barca pensano al rimessaggio. Ho pensato, dopo lo scorso articolo su come cambiare una boccola ad un timone di una barca a vela Bavaria, di scrivere qualche informazione sulla sostituzione del paraolio/paracqua ad un piedino Volvo Penta.
Da qualche anno un po’ tutti i cantieri di barche a vela che vanno per la maggiore, Bavaria, Jeanneau, Beneteau, Dufour, Hanse, ecc….hanno scelto l’ S-Drive, lasciando, solo alle motorizzazioni più potenti (superiori ai 100 cv) o a qualche modello particolare la scelta della tradizionale linea d’asse.
Non voglio in questo articolo dilungarmi sugli aspetti negativi e positivi dei due sistemi di propulsione o sul perché venga preferito uno anzichè l’altro, semmai ci ritorno in un prossimo articolo; vorrei semplicemente concentrarmi su un punto debole dell’ S-Drive, che sicuramente ha preso piede, oltre che dalla facilità e quindi econimicità del montaggio, anche per la facilità di manovra tanta amata dal mercato del charter, ovvero del noleggio delle barche a vela.
Indico e definisco Il paracqua/paraolio in questa maniera, perché le “tenute” sono due, una è esterna e serve a non far entrare acqua all’interno del piedino, l’altro è interno e serve a non far uscire l’olio dal piede Volvo Penta.
Per semplicità li chiamiamo entrambi paraolio, essi si trovano appena dietro l’elica. Un problema dell’S-Drive, è la rottura del paraolio. Ciò accade non tanto per il normale logorio dovuto all’uso, ma, quando accidentalmente viene presa nell’elica una lenza o una cima molto sottile. Con la normale rotazione dell’elica, al 99% la lenza, specie se sottile penetra tra l’asse ed il paraolio, rovinandoli e facendo perdere agli stessi la caratteristica principale, cioè quella d’impedire all’acqua di penetrare all’interno del piede Volvo Penta. Naturalmente ci si accorge del problema nei controlli periodici del livello dell’olio….si trova l’olio emulsionato ( un colore biancastro/violetto)….Anche l’olio, meriterebbe tutto un articolo, in quanto dopo un periodo in cui la Volvo indicava di usare olio ATF, c’è stato negli ultimi 2 anni un ritorno al normale olio da motore….
Quando si ha la sventura di trovarsi in una situazione del genere, l’unica cosa da fare è quella di alare la barca e cambiare i due paraolii. Quest’ operazione si rende necessaria per due motivi, uno più importante dell’altro: il primo perchè naturalmente tutti gli ingranaggi non lavorano più sola a bagno nell’olio e secondo perché se i paraoli cedono, aumenta il volume dell’olio/acqua all’interno del piedino, questo può causare la rottura dei paraolii del motore, con le relative conseguenze.
Vediamo allora in che modo procedere, è un operazione relativamente semplice, che con una discreta manualità e dei buoni attrezzi si può risolvere da soli, in ogni caso, se ci si affida ad un tecnico è comunque buona norma sapere di che cosa si tratta.
Per cominciare, si smonta l’elica e lo zinco del piedino. Prima di procedere, è necessario togliere l’olio dal piedino, per fare quest’operazione c’è un perno nella parte bassa, ricordate, inoltre, di aprire lo sfiato nella parte alta dell’invertitore.
Tolta l’elica e lo zinco ci troviamo di fronte alla flangia di chiusura del piedino, che in realtà è la sede dei due paraolii. Per smontarla, ci sono due perni esagonali. Dopo aver sviato i due perni, con qualche colpetto di martello, naturalmente proteggendo il piedino con del legno si fa uscire dalla propria sede la flangia con tutto l’ingranaggio ed il relativo asse.
Fatto ciò, non dimenticatevi di lavare tutti gli ingranaggi con della benzina, potete procedere versando la benzina dal tappo in cui si aggiunge l’olio all’invertitore, così facendo laverete tutti gl’ingranaggi e tutto l’interno…ripetere l’operazione più volte.
A questo punto, dovete procede all’estrazione dei due paraolii dalla propria sede. Vanno estratti dal lato interno della flangia (lato ingranaggi), in quanto sul lato esterno vi è una battuta che non permette l’uscita.
Prima di poterli estrarre bisogna togliere un tronco di cono in acciaio che serve, appunto, a tenere bloccati i due paraoli. Fate attenzione, perché tra il tronco di cono ed i paraolii, vi sono degli anelli di spessore in acciaio molto sottili, ma fondamentali.
Tolto il fermo (tronco di cono) e battendo sui due paraoli dall’esterno all’interno essi verranno fuori.
Ora non vi resta che pulire la sede e rimettere i nuovi paraoli, facendo attenzione al verso. (notate la posizionei prima dell’estrazione – i lati con le scritte devono rispecchiarsi ). Inoltre quando inserite i paraolii, fate attenzione affinchè vadano nella propria sede parallelamente, altrimenti rischiate di non riuscirci e rovinate gli stessi. Rimettete gli anelli di spessore ed il tronco di cono, ricordandovi sempre di farlo scendere parallelamente.
Ora date un occhio all’asse e passatelo leggermente con della tela abrasiva in prossimità di dove lavorano i paraolii.
A questo punto non vi resta che rimontare il tutto procedendo in maniera inversa allo smonataggio, vi ricordo però di cambiare i due o-ring di tenuta della flangia del piedino, è buona norma sui perni della flangia mettere della loctide (frena filetti), così come sui perni dello zinco e dell’elica.
Inoltre, poiché avete smontato l’elica, vi suggerisco di sostituire il perno di blocco dell’ogiva. Alcuni tecnici Volvo Penta suggeriscono di sostituirlo una volta l’anno….ma anche per questo ci sarà spazio in un prossimo articolo.
Sperando di essere stato utile a qualche amante del mare, resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento alla seguente mail: info@progettoceano.com.
Qualche foto per rendere più chiaro l'articolo:
molto interessante, ci ho provato oggi ma non riesco ad estrarre il tronco di cono, come avete fatto?
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