mercoledì 30 maggio 2012

CHIARIMENTI TASSA DI POSSESSO


L'Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare interpretativa per chiarire i casi dubbi sul pagamento della tassa di possesso di unità da diporto.

La tassa va pagata entro domani, 31 maggio 2012.
La Circolare 16/E del 30 maggio 2012 l'Agenzia delle Entrate ha finalmente fornito chiarimenti sul pagamento della tassa di possesso imbarcazioni e navi da diporto a una sola giornata dalla scadenza del termine.

La Circolare risponde ai quesiti sollevati da Ucina Confindustria Nautica e fissa alcuni importanti risultati per i diportisti. Innanzitutto, l'importo frazionato per l'acquisto successivo al 1° maggio. Ricapitolando: il versamento della tassa va effettuato entro il 31 maggio di ciascun anno ed è riferito al periodo 1° maggio al 30 aprile dell'anno successivo. Qualora il presupposto per l'applicazione si verifichi successivamente al 1° maggio, il relativo versamento dovrà essere effettuato entro la fine del mese successivo, rapportando l'importo annuo al periodo che decorre dalla data di acquisto fino al 30 aprile dell'anno seguente. Negli anni successivi si paga la somma intera.

Nel caso in cui l'unità da diporto venga ceduta in data successiva al pagamento, la tassa versata non può essere restituita, ma il nuovo acquirente non deve corrisponderla nuovamente per il medesimo periodo.

Per l'individuazione del soggetto tenuto al pagamento e per il calcolo della tassa occorre fare riferimento alla data in cui si realizza l'effetto traslativo della proprietà. Nel caso in cui più soggetti siano proprietari o detentori dell'imbarcazione sono tenuti in solido al versamento della tassa.

Per la determinazione della lunghezza delle unità, l'esclusione delle appendici è estesa anche agli scafi costruiti antecedentemente all'obbligo di marcatura CE (previsto dalla norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666). Quindi occorre fare riferimento per alla distanza, misurata in linea retta, tra il punto estremo anteriore della prora e il punto estremo posteriore della poppa, escluse piattaforma da bagno, delfiniera, ecc.

Per quanto riguarda le aziende, il provvedimento chiarisce innanzitutto una delle questioni più spinose: "le unità da diporto provenienti da permute con unità nuove" non sono soggette alla tassa. Le imprese che hanno ritirato  riscattando il leasing - un'unità usata sono quindi esentate come i cantieri o i distributori che abbiano un mandato di vendita per le unità.
L'esclusione per le unità che costituiscono beni strumentali di aziende di locazione e noleggio è inoltre estesa a tutte le unità da diporto utilizzate per lo svolgimento delle altre attività commerciali previste dal Codice della Nautica (articolo 2 del D. Lgs n. 171 del 2005), anche insegnamento professionale della navigazione da diporto e immersioni subacquee.


Per i contratti di locazione, locazione finanziaria e noleggio di durata inferiore all'anno fa fede il giorno di inizio della prestazione, la tassa è dovuta per il periodo di durata del contratto e va è versata entro il giorno antecedente la data di inizio. In questo caso obbligata non è l'impresa, che è esente, ma l'utilizzatore.

Più persone ci hanno segnalato che non riescono a pagare. Per effettuare il versamento va utilizzato il modello F24 denominato "con dati identificativi". E' poco usato e agli stessi sportelli bancari spesso non ne sono a conoscenza, ma basta insistere perchè se cercano nella loro banca dati telematica c'è. Fa certamente eccezione la Banca Popolare di Milano che per prima lo ha messo on line.


"La norma accoglie le richieste di UCINA Confindustria Nautica volte a rendere la tassa univoca e non ulteriormente penalizzante per il settore in un momento di estrema difficoltà e rappresenta un risultato importante a tutela di tutta la filiera nautica." - commenta il presidente Anton Francesco Albertoni – "Un lavoro, iniziato con la modifica parlamentare della prima versione della tassa e conclusosi con la circolare interpretativa odierna, costituisce un segnale di grande attenzione alle istanze formulate dall'Associazione".

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ECCO LA CIRCOLARE:


martedì 29 maggio 2012

SALPANCORA LEWMAR - AVARIE E RICAMBI

Questa volta voglio parlarvi di un problema che ho dovuto affrontare già un paio di volte per gli acquisti dei prodotti Lewmar. Faccio riferimento a motori di pilota automatico ….. e a verricelli  della serie H. Più che di un problema tecnico si tratta di una scelta commerciale da parte del produttore che va a discapito di noi utenti finali. Mi spiego meglio, nulla da dire sulla qualità, la robustezza e l’affidabilità di questi due prodotti Lewmar, ma il problema nasce quando per un motivo o per l’altro qualche pezzo si usura e quindi si rompe …. ebbene il pezzo di ricambio non viene venduto singolarmente …. bisogna necessariamente o comprare un kit intero a secondo naturalmente del pezzo che si rompe, oppure lo strumento nuovo ….
Quest’inconveniente mi è capito come dicevo con un motore di un pilota automatico,  che dopo circa 2 anni di onorato lavoro si è rotto. Andando a vedere il motivo di questa avaria, ho trovato all’interno uno dei tanti ingranaggi di plastica rotto,  ebbene per una semplice ruota dentata in plastica, mi toccava comprare tutto il pezzo della frizione alla modica cifra di circa 1.200,00 euro…..c’era sempre l’altra soluzione e cioè quella di comprare un motore nuovo….veramente una cosa assurda….Per mia fortuna, quest’inconveniente sono riuscito a risolverlo cercando su internet qualche fabbrica di ingranaggi….così ho comprato una ruota dentata con le stesse caratteristiche  principali, l’ho modificata rendendola uguale a quella rotta e ho rimontato il tutto, con una spesa complessiva di circa 10 euro comprendendo in questi dieci euro anche le spese di trasporto. Ed ho risolto il problema.
L’altro giorno sempre con la Lewmar mi è capitata un’altra disavventura, che purtroppo questa volta  non sono riuscito a risolvere come quella precedente. Su un nostro Bavaria 50 cruiser è montato un verricello Lewmar serie H3. I clienti rientrando mi facevano notare che il verricello non andava, o meglio il barbotain girava per tre/quarti di giro e poi si bloccava facendo slittare il motore elettrico….capimmo subito che il problema era di un ingranaggio interno. Smonto, quindi il verricello dalla barca e comincio ad aprirlo. Arrivato alla scatola dell’ingraggio, mi rendo subito conto che il problema è della ruota dentata color ottone (ma molto probabilmente sarà una lega) che ha alcuni denti rotti, anche l’olio all’interno della scatola ingranaggi oramai è pieno di residuo di metallo della  ruota. In pratica questa ruota è collegata all’asse del barbotain tramite una chiavetta in acciaio, gira su due cuscinetti ed è innestata per il moto su una vite senza fine  in acciaio del motore elettrico.
 L’usura e la rottura c’è tutta, visto che si tratta di una barca del 2007 usata per il charter, quindi che ha lavorato tanto e semmai coloro che erano a bordo non  hanno usato neanche tutti gli accorgimenti ogni volta che c’era da tirare l’ancora.
Il problema è stato che anche in questo caso il produttore non vende il solo ingranaggio, ma bensì tutta la scatola ingranaggi!!!! Alla modica cifra di circa 500,00 euro!!!
Naturalmente, non pensate che mi son fermato a chiedere al primo rivenditore lewmar, purtroppo è proprio così e nonostante la disponibilità, la cordialità, la professionalità e la correttezza del responsabile per l’Italia del marchio sono stato costretto a comprare l’intera scatola.
Mi chiedo. È mai possibile che noi utenti dobbiamo sottostare a queste angherie da parte delle case produttrici? Un po’ come le guarnizioni delle pompe dei bagni Jabsco, se  ne occorre solo una sei costretto a comprare tutta la serie, che costa quasi quanto tutta la pompa intera….verametne uno scandalo.
Per cui amici, vi invito vivamente a riflettere quando vi troverete davanti alla scelta di dover acquistare un prodotto rispetto all’altro, non vi fermate semplicemente alle considerazioni più semplici e logiche, ma fate un analisi completa del prodotto, un analisi a 360° e non lasciatevi influenzare dal marketing o dal nome.
Voglio portarvi altri due esempi che mi è capitati in questi anni, uno sempre con prodotto Lewmar e l’altro con un prodotto Quick.
Il prodotto Lewmar, un motore di un pilota automatico, comprato nuovo e risultato difettoso…. dopo pochissimi giorni, naturalmente in garanzia. Il prodotto Quick un verricello sempre nuovo che ha un problema elettrico …naturalmente anch’esso in garanzia.
Il prodotto Lewmar, nonostante la solita gentilezza e professionalità del responsabile Italia deve essere rispedito in Inghilterra, la casa si deve accertare se è un problema che rientra nella garanzia e poi decide se riparare o inviare un prodotto nuovo. Tempi necessari non meno di 40/60 giorni.
Il prodotto Quick, mi è bastato fare una telefonata per avere dopo 2 giorni non solo il pezzo di ricambio, ma anche l’intero motore elettrico, in modo che se per caso il problema non fosse stato quello da me segnalato, ma un altro, potevo sostituire tutto il motore. Successivamente spedivo al produttore il pezzo rotto e l’altro che non avevo utilizzato.
Penso che sia veramente inutile aggiungere altro…..

Vediamo ora l'interno di un salpancore Lewmar.....e il pezzo rotto di cui vi parlavo nell'articolo:


vacanze in barca a vela
Interno salpancore lewmar


Motore e scatola ingranaggi


Motore e scatola ingranaggi


Interno scatiola ingranaggi


vacanze in barca a vela
Ingranaggio rotto


Denti consumati e rotti ingranaggio


Ingranaggio


Nuova scatola ingranaggi


Nuova scatola ingranaggi


Smontaggio scatola ingranaggi


Sostituzione scatola ingranaggi


Salpancore rimontato


mercoledì 2 maggio 2012

" NUOVA" IVA PER RILANCIARE LE BARCHE USATE...E NON SOLO....

Qualche giorno fa una novità, finalmente positiva, è stata introdotta nel mondo della nautica. Il regime del margine IVA sarà applicato anche alle rivendite di contratti di leasing acquisiti da clienti privati, questa nuova norma, approvata dalla camera, nell’ambito della legge di concessione del decreto sulle semplificazioni fiscali, consentirà di pagare l’IVA solo sul margine di realizzo di vendita e non sull’intero valore del contratto di leasing.
Volendo portare un esempio: nella compravendita di un contratto di leasing, l'IVA veniva pagata sia dal primo utilizzatore sia da quelli successivi. Con il nuovo provvedimento, nel momento in cui un cantiere subentra in un contratto di leasing, ritirando l'unità usata, l'importo dell'IVA non verrà calcolato sull'intero valore del contratto, ma solo sul margine di realizzo di vendita, ovvero la differenza tra il prezzo pagato dal cantiere al locatario privato e quello a cui il cantiere lo rivenderà ad un nuovo utilizzatore.
Secondo Maurizio Lazzaroni presidente Assilea, "si può rappresentare questa norma di semplificazione e buon senso come la vittoria in un Act di avvicinamento alla Coppa America: un passo utile a muovere il mercato, a sostegno della ripresa. Al nostro settore infonde energia che ci aiuta ad affrontare la sfida insieme al settore della nautica da diporto italiana per riconfermare quel ruolo di leader che senza dubbio gli spetta".
 Vediamo un esempio di un subentro di leasing di una barca di 12,50 mt:
Ecco prima che cosa accadeva:
100.000 euro                  VALORE RESIDUO DEL LEASING IN CORSO
130.000 euro                  PREZZO AL QUALE VIENE VENDUTA LA BARCA
  10.500 euro                  10,5%  IVA FORFETTARIA RICALCOLATA SUL RESIDUO DEL LEASING DI       
                                        100.000 EURO
140.500 euro                   TOTALE COSTO BARCA COMPRESA IVA RESIDUA DEL LEASING IN CORSO.

Ecco cosa accade ora:
100.000 euro                  VALORE RESIDUO DEL LEASING IN CORSO

130.000 euro                  PREZZO AL QUALE VIENE VENDUTA LA BARCA

    3.150 euro                  10,5% IVA FORFETTARIA RICALCOLATA SULL'IMPORTO I 30.000 EURO 

                                       (MARGINE DERIVANTE DALLA VENDITA)

133.150 euro                  TOTALE COSTO BARCA COMPRESA IVA CALCOLATA SUL MARGINE DI

                                       VENDITA.         

Ecco ora un caso estremo:

100.000 euro                  VALORE RESIDUO DEL LEASING IN CORSO

100.000 euro                  PREZZO AL QUALE VIENE VENDUTA LA BARCA

0            euro                  NON C'E' MARGINE DI VENDITA, QUINDI NON C'E' IVA DA VERSARE

100.000 euro                  TOTALE COSTO BARCA CON IVA UGUALE A 0.


 Il vantaggio non è solo economico per chi acquista la barca di seconda mano, ma è anche una grande opportunità per chi intende acquistare una barca nuova. Infatti, nel momento in cui il mercato dell'usato inizia a girare e per i dealer la barca ritirata in permuta non rappresenta più un "macigno" difficile (se non addirittura impossibile per questi tempi) da vendere, che grava sul proprio bilancio e sui costi (perché deve continuare a pagare i canoni di leasing), sarà più propenso a valutare l'usato del potenziale cliente in base al valore effettivo della barca, cosa che farà sentire gli armatori meno disincentivati a cambiare barca a causa dell'eccessiva svalutazione del prorpio usato.

Il regime di margine Iva era già applicato all'acquisto dei beni, la novità legislativa (che rientra nell'ambito della legge di concessione del Decreto sulle semplificazioni fiscali) è che ora è applicabile anche ai servizi, perché va ricordato che chi subentra in un contratto di leasing acquista un servizio (il contratto) e non un bene (la barca).

Il margine sarà stabilito utilizzando il cosiddetto metodo analitico (ovvero utilizzando registri Iva ordinari) ; anche la cessione di un contratto acquistato con il regime del margine potrà ovviamente fruire del regime stesso.

Un tentativo concreto di rivitalizzare il mercato del leasing nautico che al 31 dicembre 2011 valeva 613 milioni di euro e che nel quinquennio antecedente al 2009 (riferito quindi agli "anni d'oro della nautica") ha fruttato all'erario 800 milioni di euro di IVA.

Tra le altre iniziative ci sono la semplificazione delle procedure relative alla realizzazione di porti turistici attraverso lo strumento del project financing, la semplificazione dell'attività di  "noleggio occasionale" che consente ai proprietari di unità superiori ai 10 mt di poter esercitare in prima persona la locazione ( su questo non siamo assolutamente daccordo, in quanto castiga le società armatrici ) - http://progettoceano.blogspot.it/2012_03_01_archive.html - la semplificazione del regime doganale delle navi da diporto extra UE, che consentirà ai porti italiani di diventare home port per le unità estere ( oltre i 24 mt). Novità anche per il regime dell'export: la semplificazione prevede che le unità posano intendersi destinate al consumo dentro o fuori dal territorio doganale su semplice rilascio di una dichiarazione rispettivamente di importazione o esportazione definitiva da parte dell'armatore con un grande risparmio di tempo e riduzione della burocrazia.
Salone di Genova 2011 - stand BAVARIA YACHTS

BAVARIA 45 CRUISER al salone di Genova 2011

Salone di Genova 2011 - stand BAVARIA YACHTS


Panoramica BAVARIA esposti al salone di Genova 2011