lunedì 14 ottobre 2013

RIFLESSIONI SUL SALONE NAUTICO DI GENOVA 2013

                                                       Genova, un Salone specchio della realtà.
Piccolo, concentrato, contratto, ridotto…insomma, gli aggettivi riduttivi per questa edizione appena conclusa del Salone di Genova si sprecano.
E in effetti l’impatto con l’area espositiva è stato per certi versi shoccante: interi padiglioni vuoti, direi abbandonati, molte meno barche in acqua, cantieri spariti fra gli espositori, un numero ridotto di barche. Eppure… Eppure credo che si sia trattato del salone più “vero” degli ultimi 5 anni, quello che con  più nitidezza abbia riflesso la vera immagine della nautica italiana oggi.
E lo dico pensando sia agli aspetti positivi e sia a quelli negativi.
I primi riguardano la centralità della vela. Pochi cantieri presenti rispetto al passato, ma barche in acqua e al centro dell’esposizione. Una scelta certo non dettata da una nuova cultura del mare, che in Italia manca,ma dalla crisi economica, i cui effetti si sono sentiti duramente nel comparto vela, ma non lo hanno ucciso, annientato, come invece è successo in quello del motore. L’appassionato di vela soffre,  riduce costi e progetti, ma il suo sogno non lo sopprime. Così a Genova la preponderanza della vela, in termini di barche accessori e appassionati, è stata evidente.
Poi la contrazione degli spazi e dei giorni, ridotti da 9 a 5, ha fatto si che ci fosse molta più gente concentrata. Un valore?  Forse no, ma si è respirata una vitalità che era stata smarrita. Che questo si sia tradotto in buoni affari per le aziende è difficile dirlo, ma certo tutti hanno riferito di visitatori più interessati, meno gitanti e più appassionati veri. Insomma, forse Genova, per la prima volta, non è stata una vetrina luccicante che mette in mostra qualcosa che non c’è, ma una rappresentazione di quello che è il vero mercato della nautica.
D’altra arte è stata l’ennesima occasione persa.  Se si confronta con Saloni come Parigi o Dusseldorf,dove gli organizzatori dedicano grande spazio alle attività culturali, dalle conferenze all’insegnamenti dei nodi, dagli incontri con grandi navigatori alle dimostrazioni di come si costruiscono o ristrutturano scafi,  il Salone del capoluogo ligure brilla per la quasi totale assenza di qualcosa che avvicini le persone alla cultura del mare. Venditori di tagliacipolle, borse di cuoio, e piadine, quanti ne vuoi, ma spazi dedicati alla storia, alle tradizioni, alla didattica alla trasmissione dei saperi che circonda questo patrimonio che è il mare, quasi zero. Ancora una volta non si riesce a comprendere quanto avvicinare la gente al mare possa rappresentare un potenziale anche da un punto di vista economico. E su questo piano dobbiamo sottolineare anche i prezzi, che certo non sono stati pensati per attrarre quante più persone possibili. Lasciamo stare l’ingresso, 15 euro, ma provate voi a prendere una piadina e una bottiglia d’acqua spendendo meno di 10 euro. Impossibile.
Infine una annotazione sugli spazi. Ribadisco che quella di quest’anno sia la dimensione giusta, ma si devono rivedere assolutamente i corridoi che costeggiano le banchine, soprattutto quello della vela dove nelle ore di punta, a causa della sezione strettissima,  era impossibile qualunque attività umana: camminare, fermarsi, lavorare, osservare barche o semplicemente parlare. Un unico e compatto fiume umano avanzava a pochi centimetri per volta creando impaccio sia a chi lavorava sia a chi voleva visitare le barche.
Ma a parte queste note negative, questo salone ha segnato una discontinuità netta con un passato  avvicinandosi un po’ alle dimensioni e allo spirito di chi in mare vuole andarci davvero. Chissà che non sia, invece che il solo riflesso di una crisi,magari un nuovo inizio.


progettoceano charter
Entrata Salone Internazionale di Genova 2013


Progettoceano charter
Folla allo stand Bavaria

Clicca quì per ascoltare i commenti di alcuni espositori del Salole di Genova 2013


Genoa, reality mirror salon

Small, focused, contract, reduced ... well, limiting adjectives for just ended Genoa Boat Show are wasted.
In fact, the impact of the exhibition area was in some ways shocking: whole empty halls, I would say abandoned, less boats in water than last year, building sites disappeared among the exhibitors, And yet ... And yet I believe that it was the most real show in the last 5 years, the ones showing   more sharpness on the real image of the Italian boat today.
And I say this is both the positive and the negative aspects.
The first relate to the centrality of the sail. A few sites present than in the past, but boats were in the water and in the middle of the exposure. Certainly this is not a choice dictated by a new culture of the sea, which in Italian is missing, but from the economic crisis, whose effects were felt strongly in the sector sail, but they did not kill him, annihilated, as it was in the engine world. The sailing enthusiast suffers, reduces costs and projects, but he doesn’t suppress his dream...
Then the contraction of space and days, reduced from 9 to 5, has meant that there were a lot more people focused. As a result it has been possible to smell a bigger vitality that was lost in the past. .  It is not easy to tell that this meant good business for companies, but certainly all have reported visitors more interested less trippers and more real fans. I mean, maybe Genoa, for the first time, was not a showcase glittering showcases something that is not there, but a representation of what is the true yachting market.
On the other hand it was another lost opportunity. If you compare Salons like Paris or Dusseldorf , where the organizers devote much space to cultural activities , starting  from conferences to teaching nodes, from meetings with great navigators demonstrations of how to build or refurbish hulls , In  the Hall of Genoa there is the total absence of  typical things  that would arouse the interest of people to the culture of the sea .,cutting onions  Seller , leather handbags, and wraps, as many as you want, but spaces dedicated to the history , traditions, teaching the transmission of knowledge surrounding the  sea  heritage , almost zero. Once again we fail to understand how to bring people to the sea may represent a potential even from an economic point of view. More we would like to emphasize were not so low to attract so many people as possible. Forget the entrance, 15 €, but even it was not possible to make a flat bread and a bottle of water for less than 10 Euros.

Finally, a note on the spaces. I repeat that this year is the right size , but it is absolutely necessary to  review the corridors that line the docks, especially  the sail one during peak hours , in fact because of  the narrow section , it was impossible: walking, stopping, work , observe boats or just talk . A unique and compact advancing human river a few inches at a time creating hindrance to those who were working and those who wanted to visit the boats.
But on the other hand, this show marked a clear break with past time. It has been a little closer ' to the size and spirit of those who really wants to go into the sea. Perhaps, rather than only the reflection of a crisis, it might be a new beginning.



Progettoceano charetr
Affollamento nei corridoi della vela


Progettoceano charter
Visitatori allo stand Bavaria


Progettoceano charter
Vista dall'alto del Salone di Genova 2013
 Si ringrazia Silvana Luongo per la traduzione in inglese.

mercoledì 10 luglio 2013

Progettoceano inventa l' "E - CHECK IN"


Il check in? Lo faccio dal mio salotto

Basta perdere tempo all'imbarco, quando la voglia di salpare è tanta e il tempo sembra sempre poco. Oggi il check in lo si può fare comodamente da casa, giorni prima delle vacanze, studiandosi le attrezzature con calma, il posizionamento di batterie e impianti, il funzionamento di motore e accessori.
Si tratta di un'idea dello staff tecnico della società di charter Progettoceano di Procida che ha messo a punto un innovativo, e per il momento unico, sistema di check in elettronico, l'"E-Check-in".
Attraverso questo sistema, chi ha noleggiato o meglio lo skipper che avrà la responsabilità della barca, riceverà sul suo pc, sul tablet o sul suo cellulare smartphone, tutte le informazioni che normalmente vengono fornite al momento dell'imbarco attraverso 40 slide fotografiche relative alla barca noleggiata. La velocità di scorrimento delle schermate è personalizzabile dal cliente che può orientarsi in tre sezioni distinte: 1 – comandi interni della barca, 2 – comandi esterni, 3 – posizionamento dotazioni.
l'E-check in è stato realizzato in 5 lingue diverse (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo) e oltre a fornire le spiegazioni relative al funzionamento della barca nelle sue diverse parti, fornisce anche una serie di consigli pratici per navigare in sicurezza (dalle attenzioni relative al motore, alla chiusura di oblò e prese a mare), nonché sulle zone di navigazione.
I vantaggi rispetto al check in tradizionale, che a questo punto si limiterà ad una presa in consegna della barca con la verifica delle dotazioni presenti, sono diversi: si velocizzano le pratiche di imbarco, si può studiare la barca nei dettagli giorni prima dell'arrivo in banchina, si possono archiviare sul pc, tablet o telefonino, tutte le slide per farvi ricorso durante la vacanza se insorgono dubbi o dimenticanze circa la posizione, l'uso e il funzionamento di qualche attrezzatura, dotazione, accessorio. Insomma, sarà un po' come salpare avendo sempre al proprio fianco un esperto conoscitore della barca noleggiata.  
Il sistema è stato messo a punto e sperimentato con alcuni clienti di Progettoceano  che ha recepito consigli e migliorie. Ora è pronto ed è a disposizione di tutta la clientela dallo scorso  mese di giugno.

                                      The check-in? I do it from my living room


No wasting time anymore when we are boarding and in hurry to sail, time is always so precious and it looks to be not enough.
You can do check-in today from your house some days before the holidays studying equipment, placement of batteries and systems, starting operation engine and accessories.
This is the idea of the charter company Progetto Oceano of  Procida staff.
Who rent or, rather the skipper, receives the Check-in  by mail , all the information that normally were provided at time of  boarding . The check-in is divided in 40 pictures slides on the boat chartered.
The slides can be customized by the customer who can navigate into three different sections: 1 - internal control of the boat, 2 – external control, 3 – equipment position.
The check in is available in 5 different languages ( Italian, English, French, German, and Spanish) as well as providing explanations relating to the operation of the boat in its different parts, it also provides a serial of  tips for a secure navigation  ( starting from the engine, closing doors, and took to the sea, and navigation area.). So finally with the check – in we have a lot of advantages:

  • Speed up boarding practice
  • Study of boat details some days before the arrival at the dock
  • You can also store the slides on you Pc, tablet, or cell to use them during the holiday just in case you forget something about equipment or accessory.

The system was developed last year and experimented with some customers progettoceano which implemented recommendations and improvements. Now he is ready and is available to all customers since last June.
 

"FareVela" mese di Luglio 2013




"Bolina" mese di giugno 2013
 

                                               
                                             L' "E' - Check in" commentato da "Solovela"

mercoledì 19 giugno 2013

ABOLITA TASSA DI STAZIONAMENTO PER LE BARCHE FINO A 14 METRI

Ciao amici!
Rieccomi con una splendida notizia per tutti i diportisti d'Italia....
Con il decreto varato il 15 di giugno "FARE" dal governo Letta, si abolisce la tassa di stazionamento sulle barche fino a 14 metri, mentre si riduce del 50% su quelle di fascia superiore.

Qualche giorno fà è stato licenziato dal governo Letta un maxi decreto inteso a favorire lo sviluppo. Questo contiene decine di norme, aggiustamenti,  revisioni e nuove disposizioni, tra le quali, in fondo su poche righe, si trova una bella sorpresa  per la nautica italiana: la tassa di possesso, la tanto discussa " Tassa Monti ", è stata abolita per tutte  le barche fino a 14 metri  e ridotta del 50% per quelle oltre i 14 metri.

Il Vice premier Angelino Alfano insieme al ministro Maurizio Lupi del PDL sono  stati di parola e si sono mossi per la nautica.

Un provvedimento che non influisce sull'imposta di quest'anno, perchè il limite per il pagamento era il 31 maggio (questo l'unico neo, se vogliamo), ma accoglie le richieste del mondo della nautica al fine di sopprimere un balzello inutile e dannoso per il fisco e per il settore.

Con il decreto legge, che in settimana sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, diventando effettivo da subito, l'imposta che ha fatto tanto discutere sarà abolita per tutte le imbarcazioni fino a 14 metri. Per le barche di metratura superiore, la quota sarà dimezzata.
Le modalità di pagamento restano le stesse: chi acquista la barca dopo il 31 maggio deve pagare entro la fine del mese successivo: Si versa tramite modulo F24 con il codice 3370 "Tassa sulle unità da diporto - art.16, comma 2, d.l. 201/2011". Inoltre, nel primo anno d'immatricolazione, l'imbarcazione è esente dal versamento del tributo.

Un passo che la nautica non si aspettava, se non i diretti addetti ai lavori, tipo UCINA, che hanno lavorato per ottenere questo risultato. Un passo che è ancora più apprezzato proprio perchè inaspettato. L'abolizione della tassa ha un forte valore simbolico: forse questa volta, si lavora per la ripresa.....

Alla prossima bella notizia!!!!!


Finalmente un sorriso nel mondo della nautica!



progettoceano.com








venerdì 22 febbraio 2013

Date Salone di Genova 2013 e bilancio nautica da diporto

Sono state presentate le date del 53° Salone Internazionale di Genova 2013. I giorni sono ridotti a 5, dal mercoledi al sabato, esattamente dal 2 al 6 ottobre 2013. I costi per gli espositori saranno ridotti e sono stati annunciati potenziamenti e migliorie delle attività e dei segmenti merceologici dedicati al servizio nel diporto. Nel comunicato rilasciato dall'Ente Fiera di Genova, si promette anche una rinnovata struttura organizzativa capace di supportorare e rendere efficace e possibile la partecipazione di ogni azienda.

Sempre l'Entre Fiera di Genova, promette: " .....Una nuova interpretazione architettonica del quartiere fieristico; un percorso in allestimento che sia emozionante per i visitatori attraverso percorsi merceologici rinnovati".

progettoceano charter
Entrata fiera di Genova 2012


Ma le problematiche, le polemiche e le contraddizioni che negli ultimi anni, insieme allo scenario di crisi a livello internazionale ed in particolar modo italiano stanno  distruggendo la nautica,  sono cominciate, quando dopo pochi minuti dalla comunicazione delle date del Salone di Genova, sono state presentate quelle della Festa della Marineria che si terrà a La Spezia in concomitanza con il Salone..... dal 3 a 6 ottobre.....
Molti si chiedono, in un momento di totale disastro per la nautica italiana se ha un senso accavallare le due date e fare una "guerra civile".

L'annuncio di queste date   pochi giorni prima della presentazione del IV rapporto sul turismo nautico presentato ieri a Roma dall'Osservatorio Nautico Nazionale. Rapporto che dipinge il 2012 in maniera drammatica: 10.000 posti di lavoro persi, crollo degli ormeggi e dimezzata la spesa dei diportisti.

progettoceano charter
Protesta all'innaugurazione del Salone di Genova 2012


Ma vediamo un pò da vicino le cifre di questo disatro che somiglia sempre più, per rimanere in tema
nautico, al passaggio di un ciclone.

Nel 2012 la spesa stanziata dai diportisti stanziali è scesa del 56%  rispetto al 2009, passando da 1,1 miliardi di euro a poco più di 484 milioni di euro. Sono crollalti anche i contratti di ormeggio -26%, gli ormeggi in transito -34%, i ricavi di ormeggio a gestione pubblica -39%. I diportisti, quindi navigano sempre meno, ma l'offerta di infrastrutture portuali aumenta del 9,6 % dal 2007 al 2012 per un totale di 546 unità. Al primo posto c'è la Sicilia con 89 unità, seguita dalla Sardegna con 80 e dalla Liguria con 53, c'è però da dire che si tratta di un aumento legato a progetti precedenti e  a progetti pluriennali.

Altro disastro,  le immatricolazioni delle barche nuove ed usate, dal 2007 al 2011 sono crollate del 60% da 4.400 sono passate a 1.700.
Anche l'industria del charter fa registarre un pauroso - 21%, con un calo più consistente tra gli italiani che noleggiano una barca nel loro paese, rispetto al turismo straniero.
Male anche il fatturato produttivo, da 3,8 miliardi di euro nel 2007 a circa 2 miliardi nel 2011.

Ma quali sono le cause di questo disastroso crollo della nautica?
Le motivazioni, oltre naturalmente la crisi sono molteplici, tra le varie spicca: la tassa di stazionamento, poi diventata tassa di possesso, l'accanimento dei controlli svolti da tutte le varie autorità, l'eccessiva burocrazia per la costruzione di posti barca nuovi.

progettoceano charter
In attesa di visitare i nuovi modelli Bavaria


In altre parole, quello che si evince e preoccupa, non è tanto lo scenario disastroso degli ultimi anni, ma la mancanza di fiducia in una ripresa rapida della nautica nei prossimi anni. Speriamo tutti che non sia così.....

progettoceano charter
Una barca pronta al varo


venerdì 1 febbraio 2013

IMPORTANTE COMUNICATO SELDEN - materiale difettoso

Molto probabilmente la maggior parte dei proprietari di barche a vela con il pezzo Selden  difettoso saranno già stati avvisati, ma poichè proprio in questi giorni abbiamo avuto notizia di un armatore che solo ora ha saputo, ci è sembrato giusto divulgare tale informazione. Anche perchè si tratta di un pezzo  fondamentale dal punto di vista strutturale.

In realtà la circolare della Selden, che riportiamo sotto e che troverete anche in prima pagina del sito Selden è stata divulgata il 13 novembre 2011, però come dicevo ci può essere sempre stato qualcuno che non è stato informato oppure non ha saputo..

Si tratta dell'aggancio superiore dello strallo di prua all'albero,chiamato "Nose" ovvero naso (per la sua forma) quindi capirete che rompendosi tale pezzo, viene giù l'albero con tutte le conseguenze facilmente immaginabili.




NOSE

Naturalmente si tratta solo di una preacuzione, in quanto sappiamo che  si sono verificati solo un paio di casi di rottura, ma naturalmente la casa produttrice, trattandosi di un pezzo strutturalmente importante si è immediatamente attivata per rintracciare le barche su cui è montato e provvedere a sue complete spese alla sotituzione dello stesso.

 Per cui vi invitiamo a verificare se nella lista delle barche su cui molto probabilmente è stato montato il "NOSE", che pubblichiamo sotto, vi è la vostra barca o quella di un vostro amico o conoscente ed attivarvi ad informare la Selden che tramite il suo rappresentante di zona provvederà alla sostituzione. 

Il pezzo è stato montato su barche costruite tra il 2004 ed il 2008

Inutile dirvi di non rimandare ulteriormente la sostituzione, perchè potreste disalberare!
La scocciatura è che per verificare, se sulla barca  presente nella lista, è montato il pezzo da sostituire, dovete salire in testa d'albero per controllare il numero di matricola che troverete inciso sul "nose" che sporge dell'albero. Il pezzo difettoso ha come numero di matricola:      517 - 914 e riguarda le barche costruite tra il 2004 ed il 2008.

Se bisogna sostituirlo dovete compilare il form che trovate sotto con tutti i dati della barca: proprietario, marca e modello, numero identificativo dello scafo, anno di costruzione, porto in cui staziona la barca, numero di matricola albero (che trovate stampato alla base dell'albero), ecc ed attendere le istruzioni.

La mail per contattare la Selden per questo problema è: 914@seldenmast.se

Ecco la lista delle barche che tra il 2004 e il 2008 hanno potutto montare il "Nose" difettoso:

Arcona 460 -  Najad 400 - Comet Pheonix 50  - Falcon 44 - Bavaria 46 - Najad 405 -  Incistor - Van de Stadt 44 Phaff -    Dehler 47 - Rod Najad 440 -  NIC 45  - Van de Stadt 44 Pol -  Elan Impression 434  - Omega 46 -  Reflex 38 Option 2  -   Hunter 426 - Finngulf 44 19/20 -  Pronavia 42 Sport  - Southerly 42RS  - Hunter 49 - Hallberg Rassy 40 -  Salona 45  - Van de Stadt 44 -  Saga 409 - Maxi 1300 -  Sweden Yacht 42  - Brouwer 45 Conv - Najad 460 -  Sweden Yacht 45 -  Etap 46 DS

martedì 29 gennaio 2013

Crolla il sogno di ROSSI e TOSI...Naufraghi in Atlantico

I due navigatori sono stati tratti in salvo dalla petroliera "Genmar Argus" battente bandiera delle isole Marshall, la  Genmar Argus diretta ad Abidjian, capitale della Costa D'Avorio, ariiverà il 2 febbario.

Jrata3

Si spegne in una notte il sogno di Andrea Rossi e Luca Tosi, i due ragazzi che stavano provando a battere il record di traversata Dakar - Guadalupa a bordo di un catamarano non abitabile di 6,10 mt. Un avaria prima ad un timone e poi all'altro, li ha costretti a rinunciare all'impresa, e a optare per la richiesta di soccorso nella notte tra il 26 e il 27 gennaio.

Rossi e Tosi, partiti lo scorso 21 gennaio da Dakar, nella notte del 26 gennaio avevano rotto i timoni e solo nella giornata di ieri, dopo ore di apprensione, sono stati tratti in salvo a bordo della petroliera delle isole Marshall "Genmar Argus".
La decisone di chiedere il soccorso è stata presa per la posizione del cat al momento dell'avaria. Jrata3 si trovava, infatti, ad oltre 1000 miglia dalla partenza e ad oltre 1500 dall'arrivo, a metà strada tra Africa e Sudamerica. Distanza enorme per navigazione in situazioni di emergenza.
Verificato che in zona non c'era nessuna imbarcazione da diporto raggiungibile (il contatto è stato tentato anche con Bernard Stamm fresco di squalifica nel Vendèe Globe, che sta appunto risalendo l'Atlantico per far ritorno in Francia) Jrata- WullschlegerGroup è stta così raggiunta dalla petroliera Genmar Argus, dirottata sul posto dal SAR Martinica in accordo col SAR Italiano.
Il comandante della nave e i velisti di Jrata3, hanno deciso di attendere la luce (11:00 UTC, le 12:00 in Italia) per il trasbordo, per effettuare una manovra assolutamente non semplice e che richiedeva una perizia assoluta, sia da parte dell'equipaggio della petroliera, e sia di Andrea e Luca. Le condizioni del mare hanno suggerito però un 'ulteriore rimando, perchè gettarsi in acqua e cercare di risalire le mura di una petroliera di 275 metri scarica(circa 19 metri di bordo libero in quell'assetto), con tutti i movimenti della nave, era un operazione decisamente pericolosa.
Verso le 16:00 UTC si è deciso di tentare il recupero e l'operazione è pienamente riuscita. Luca Tosi e Andrea Rossi sono saliti a bordo in buone condizioni. Lo stesso non si può dire del catamarano. Nell'urtare ripetutamente e violentamente le murate della nave, Jrata3 ha subito numerosi danni.
Luca, Andrea e tutto il team di terra tengono a ringraziare particolarmente il SAR Martinica e il SAR Italiano.

Un vero peccato. I due ragazzi stavano navigando alla grande, il 25 gennaio avevano 102 miglia di vantaggio, corrispondenti a 11 ore e 54 secondi, sul precedente record stabilito dai francesi Lequin e Moreau.  Ma conosciamo la loro tempra e la loro determinazione e siamo certi che, prima o poi, ci riproveranno!!!

Ecco le prime impressioni di Luca ed Andrea:

"Non riesco a spiegarmi come si siano potuti rompere" scrive Luca Tosi in una mail. "Avevamo fatto più di 1000 miglia! Avevamo dei fusibili che dovevano saltare salvando la pala,e invece si sono rotte le scatole dei timoni, entrambe allo stesso modo e senza sbattere su oggetti in acqua. Sembrano scardinati dalla pressione laterale della pala. Magari in qualche onda frangente li abbiamo sforzati troppo".
Sull'operazione di salvataggio, invece, non si interrogano affatto, ma continuano a ringraziare tutti. Luca e Andrea hanno un nuovo mito: è Umberto Verna, della Safety  World, che ha coordinato tutte le operazioni fin dal primo momento in cui sono rimasti senza timoni.

"Veramente impagabile" dicono Rossi e Tosi di Umberto Verna. "Ci ha sempre fatto sentire tranquilli e spinti a prendere le giuste decisioni. Se da questa situazione ne siamo usciti tutti interi, gran parte del merito è suo, oltre che del comandante della Genmar Argus che ha dimostrato tutta la sua perizia affiancando la sua immensa nave al nostro cat senza schiacciarci. Le operazioni di salvataggio sono state decisamente rocambolesche, perchè la petroliera è lunga 274 metri, ha un motore solo, è scarica e quindi scarroccia e rolla un casino".
Tosi pensa anche al record: " Un pò di amaro in bocca per il record è rimasto, ci credevamo davvero!! Noi e la barca eravamo in buone condizioni: Ora siamo molto incazzati!!Maledetti timoni!!".
Andrea Rossi ieri ha informato tutti gli amici sul recupero e i suoi toni non erano diversi: " L'operazione di salvataggio è cominciata alle 09,00 e terminata alle 15,00...non vi dico che numeri e che difficoltà salire su una murata di 30 metri con il rollio e la petroliera vuota dal carico. Un incubo. Jrata3 è perduta, distrutta dalle operazioni di salvataggio. Peccato, non meritava una fine simile. abbiamo perso tutto, quello che abbiamo salvato sono due coltelli, un epirb portatile. Niente soldi nè passaporti, nulla di nulla. Comunque stiamo bene e ci trattano benissimo, Equipaggio polacco e filippino. Si mangia bene e sono simpatici.


UN SOGNO CHE CROLLA UN ALTRO CHE SI REALIZZA:
GABART  trionfa alla Vendèe Globe.

Francois Gabart con Macif

Francois Gabart, 29 anni, è il più giovane vincitore della Vendée Globe con un tempo incredibile: 78 giorni 2 ore 16 minuti e 40 secondi.
Gabart ha tagliato il traguardo di les Sambles D'Olonne domenica 27 gennaio alle ore 15:18 e 40 secondi, chiudendo il suo giro del mondo in 78 giorni 2 ore 16 minuti e 40 secondi, 6 giorni in meno del precedente primato di Desjoyeaux nell'ultima edizione.

Le Cléac'h ha tagliato il traguardo in 2° posizione appena 3 ore dopo....

Una regata dove c'è stato di tutto, dall'avventura, al dramma di chi ha dovuto lasciare, all'espressione più alta dei valori del mare di chi ha messo in discussione la sua stessa regata per aiutare l'avversario in difficoltà. La regata non è finita in mare ci sono ancora dieci uomini di cui alcuni molto lontani, ma certamente, con l'arrivo di Macif e subito dopo di Banque Populaire, la tensione si è rotta.

Francois Gabart su Macif è arrivato ieri pomeriggio alle 15 e 18 minuti, mentre Armel Le Clèac'h su Banque Populaire , è giunto a Les Sables D'Olonne appena 3 ore dopo, alle 18 e 35 mintui e 52 secondi. i due sono stati accolti da una grande folla che , nonostante la pioggia, li ha voluti attendere per ore per vederli arrivare.

Ecco le prime parole di Gabart:" La Vendèe Globe è un esperienza molto intensa e, quando arrivi, il passaggio repentino dal tuo essere solo a bordo, alla folla, ai rumori, le persone che ti parlano, ti chiamano, è traumatico e ti dà una strana sensazione.
Se mi chiedete se quando sono partito pensavo di vincere, la risposta è no, non era quello il nostro obiettivo, io e il mio team volevamo fare un ottima Vendèe Globe, ma non credevamo di poter vincere. Ho capito che potevo farcela quando ho passato  Armel nell'Oceano Indiano e ho visto che Jean Pierre era dietro di noi, li ho cominciato a sperare..."

Non dimentichiamo che in regata c'è anche il nostro Alessandro Di Benedetto - Alessandro sta combattendo con le zone di alta pressione dei sant'Elena.  Al momento sta risalendo un corridoio di vento in mezzo a due zone di "scarsa", ma lo deve fare di bolina perchè il vento gli arriva giusto sul naso. A bordo del Team Plastiche la situazione è tranquilla, e il dolore per la costola rotta di Alessandro causato da una caduta qualche giorno fa , si sta attenuando.

Ricordiamo che alla partenza della regata il 10 novembre scorso erano in 20 (19 uomini ed 1 donna) a doggi si sono ritirati ben 8 skipper.

Classifica del 28-01-2013 ore 5:001- Macif (François Gabart) - arrivato
2- Banque Populaire (Armel Le Cléac´h)
3- Hugo Boss (Alex Thomson)
4- Virbac Paprec 3 (Jean-Pierre Dick)
5- SynerCiel (Jean Le Cam)
6- Gamesa (Mike Golding)
7- Mirabaud (Dominique Wavre)
8- AKENA Vérandas (Arnaud Boissières)
9- ACCIONA 100% EcoPowered(Javier Sansó)
10- Votre Nom Autour du Monde avec EDM Projets (Bertrand de Broc)
11- Initiatives-coeur(Tanguy De Lamotte)
12- Team Plastique (Alessandro Di Benedetto
)


lunedì 21 gennaio 2013

Record GUADALUPA - DAKAR partiti Rossi e Tosi!!


Via libera finalmente al tentativo di record per Andrea Rossi e Luca Tosi che ieri mattina sono partiti con una finestra meteo favorevole per il loro tentativo.

La barca, il piccolo catamarano da 20 piedi (6,1 metri) "JARATA 13", è partito dal circolo della Voile d'Or di Dakar, davanti all'isola di Gorée dove era la linea di partenza stabilita dal WSSRC (World Sail Speed Record Council).
 

L'attesa alle Canarie di Luca Tosi e Andrea Rossi è finalmente finita, ed ora i due velisti sono partiti per la traversata atlatica sulla rotta Dakar-Guadalupa, in doppio su un catamarano non abitabile di 20 piedi (6,1 metri)  che appartiene, dal 2007, ai francesi Benoît Lequin e Pierre Yves Moreau, i detentori dell’attuale record di 11 giorni 11 ore 25 metri 42 secondi.
Andrea e Luca sono partiti  con un buon angolo (90°-120°), rimanendo molto sull'ortodromica, ma con vento compreso tra 10-15kts. L'arrivo è previsto entro il 30 gennaio 2013 e le previsioni nelle ultime 48 ore di corsa danno ancora un buon vento sulla Guadalupa, anche se al di sotto dei 15kts.
Nella testa un tempo: 11giorni, 11 ore, 25 minuti e 42 secondi. Il tempo da battere! Stabilito dai francesi Benoît Lequin e Pierre Yves Moreau con il catamarano "OCTO FINANCES" nel 2007, ha resistito nel gennaio del 2011 all'assalto tutto romano di Matteo Miceli e Tullio Picciolini su Biondina Nera.
A Dakar  c'era anche Matteo Miceli che questo record lo stabilì nel 2006 insieme ad Andrea Gancia e lo scorso anno, insieme a Tullio Picciolini, stava quasi per riprenderselo prima della terribile scuffia in pieno oceano. I due velisti ne hanno approfittato per ricevere dal velista romano alcuni consigli.
“Ci sono tante cose che non ti aspetti durante un'impresa come quella che Andrea e Luca si accingono a intraprendere – spiega Miceli. Non sono su una barca ma su un catamarano da spiaggia senza riparo, il fatto di non poter scendere sottocoperta e prendere un po' di conforto e asciugarsi diventa un limite psicologico fortissimo. Quello che posso trasmettere loro sono i miei errori e il modo in cui ho tentato di porvi riparo. Se l'acqua ti si infiltra addosso, magari in uno stivale, come è accaduto a me durante il record in solitario, passi davvero dei brutti momenti.

Il record francese resisterà anche al tentativo italo/svizzero di Andrea Rossi e Luca Tosi su JARATA 13?
"Speriamo di no, ma comunque sarà dura - spiega Andrea - perchè la performance dei francesi è stata di altissimo livello e fare meglio, anche con un meteo favorevole, non è affatto scontato, anche perchè la finestra meteo non è proprio quella che ci aspettavamo. Il vento sarà più leggero e sarà quindi più dura. Dovremo correre come dei disperati".

" Record " è una parola affascinante che porta in sè la voglia di conquista, di avventura, il rischio, l'adrenalina, la soddisfazione. Andrea Rossi e Luca Tosi questi sentimenti li conoscono già, li hanno scoperti in occasione della Mini Transat 2009, regata in solitario su una barca a vela di 6,50 metri dalla Francia al Brasile.

 Ma questa volta sarà diverso, i concorrenti da battere non corrono insieme a loro, ma detengono solo un record e l'aversario sarà solo il tempo....!!!

Ci associamo anche noi di Progettoceano ai tanti in bocca al lupo!!!



                                                  L'intervista: