Sono state presentate le date del 53° Salone Internazionale di Genova 2013. I giorni sono ridotti a 5, dal mercoledi al sabato, esattamente dal 2 al 6 ottobre 2013. I costi per gli espositori saranno ridotti e sono stati annunciati potenziamenti e migliorie delle attività e dei segmenti merceologici dedicati al servizio nel diporto. Nel comunicato rilasciato dall'Ente Fiera di Genova, si promette anche una rinnovata struttura organizzativa capace di supportorare e rendere efficace e possibile la partecipazione di ogni azienda.
Sempre l'Entre Fiera di Genova, promette: " .....Una nuova interpretazione architettonica del quartiere fieristico; un percorso in allestimento che sia emozionante per i visitatori attraverso percorsi merceologici rinnovati".
Entrata fiera di Genova 2012 |
Ma le problematiche, le polemiche e le contraddizioni che negli ultimi anni, insieme allo scenario di crisi a livello internazionale ed in particolar modo italiano stanno distruggendo la nautica, sono cominciate, quando dopo pochi minuti dalla comunicazione delle date del Salone di Genova, sono state presentate quelle della Festa della Marineria che si terrà a La Spezia in concomitanza con il Salone..... dal 3 a 6 ottobre.....
Molti si chiedono, in un momento di totale disastro per la nautica italiana se ha un senso accavallare le due date e fare una "guerra civile".
L'annuncio di queste date pochi giorni prima della presentazione del IV rapporto sul turismo nautico presentato ieri a Roma dall'Osservatorio Nautico Nazionale. Rapporto che dipinge il 2012 in maniera drammatica: 10.000 posti di lavoro persi, crollo degli ormeggi e dimezzata la spesa dei diportisti.
Protesta all'innaugurazione del Salone di Genova 2012 |
Ma vediamo un pò da vicino le cifre di questo disatro che somiglia sempre più, per rimanere in tema
nautico, al passaggio di un ciclone.
Nel 2012 la spesa stanziata dai diportisti stanziali è scesa del 56% rispetto al 2009, passando da 1,1 miliardi di euro a poco più di 484 milioni di euro. Sono crollalti anche i contratti di ormeggio -26%, gli ormeggi in transito -34%, i ricavi di ormeggio a gestione pubblica -39%. I diportisti, quindi navigano sempre meno, ma l'offerta di infrastrutture portuali aumenta del 9,6 % dal 2007 al 2012 per un totale di 546 unità. Al primo posto c'è la Sicilia con 89 unità, seguita dalla Sardegna con 80 e dalla Liguria con 53, c'è però da dire che si tratta di un aumento legato a progetti precedenti e a progetti pluriennali.
Altro disastro, le immatricolazioni delle barche nuove ed usate, dal 2007 al 2011 sono crollate del 60% da 4.400 sono passate a 1.700.
Anche l'industria del charter fa registarre un pauroso - 21%, con un calo più consistente tra gli italiani che noleggiano una barca nel loro paese, rispetto al turismo straniero.
Male anche il fatturato produttivo, da 3,8 miliardi di euro nel 2007 a circa 2 miliardi nel 2011.
Ma quali sono le cause di questo disastroso crollo della nautica?
Le motivazioni, oltre naturalmente la crisi sono molteplici, tra le varie spicca: la tassa di stazionamento, poi diventata tassa di possesso, l'accanimento dei controlli svolti da tutte le varie autorità, l'eccessiva burocrazia per la costruzione di posti barca nuovi.
In attesa di visitare i nuovi modelli Bavaria |