SALONE NAUTICO DI GENOVA 2012
"Un punto di vista"
Ciao a tutti, dopo una lunga assenza dovuta al tanto lavoro estivo, rieccomi quì ad alimentare questo blog con notizie, commenti e tutto ciò che può essere interessante per tutti gli amanti del mare......Mi piace riprendere con un argomento di questi giorni: Il salone Nautico di Genova. Non un mio scritto, che potrebbe essere di parte in quanto dealer del cantiere Bavaria per la Campania. Cantiere che ha avuto un grande successo al salone, non solo come numero di visitatori, ma anche come numero di vendite, ma il commento di un amico.
L'amico è Nico Caponetto, giornalista nautico, direttore di varie testate giornalistiche, attualmente collaboratore della rivista "Bolina" ed a tempo perso istruttore di vela.
"GENOVA PER NOI....
Ho preferito far passare qualche giorno dalla chiusura del salone di Genova prima di scrivere queste poche righe. Ho preferito riflettere un po' su quella che credo sia stata la messa in scena, fra gli spazi della fiera, di una profonda contraddizione. Da una parte, l'impatto fisico è stato traumatizzante: mai come quest'anno si è avvertita la contrazione evidente, fortissima delle dimensioni espositive. Fortissima anche la riduzione di visitatori, circa il 30 per cento in meno rispetto allo scorso anno. D'altra parte però, lo stesso impatto visivo ci ha raccontato una realtà che finalmente mette in luce l'importanza della vela in Italia. Oggi, ciò che tiene in vita quel poco di nautica che è rimasto nel nostro paese è la vela. Lo stesso Salone, lo stesso ente fiera ne hanno dovuto prendere atto invertendo una insensata pratica andata avanti per 50 anni, cioè di collocare ai margini espositivi le barche a vela, per trasferirle quest'anno al centro del salone rendendo giustizia a un settore che a differenza di quello del motore soffre da morire ma non è crollato. Segno che la passione di chi naviga a vela è irrinunciabile. Chi ama la vela soffre, aspetta, rimanda, ma non rinuncia, non si allontana definitivamente. Ecco perchè quel po' di movimento a Genova lo si è visto solo intorno alle barche a vela.
Detto questo però, il disappunto si accende quando ancora una volta primeggia la cecità e la mancanza di visione strategica di chi il salone lo organizza. Poco, praticamente nulla è stato fatto perchè il salone non si riducesse a semplice rassegna commerciale. A differenza di quello che succede nei saloni di Parigi, La Rochelle, Dusseldorf, dove la presenza di iniziative culturali che promuovano i valori del mare e della marineria è fortissima, Genova brilla per assenza. Come se una qualsiasi attività legata al mare possa solo essere alimentata da promozione commerciale, senza capire che invece più cultura, più educazione più comunicazione rappresenterebbero un volano importantissimo per avvicinare gli italiani a una delle principali risorse, anche economiche , che il nostro Paese possiede.
Coerentemente con questa opacità culturale, poco o nulla è stato fatto per facilitare la frequentazione dei visitatori, fatta eccezione per i bambini sotto i 10 anni che avevano l'ingresso gratuito. E non sto parlando solo del prezzo del biglietto (15 euro), ma anche e soprattutto delle tariffe da rapina dei vari bar e ristoranti interni, dove un panino, bene che andasse, costava almeno 5 euro, senza farsi ricordare per qualità e sapore. In questo modo, a una famiglia composta da quattro persone, solo entrare e rifocillarsi è costato almeno cento euro, senza contare viaggio, parcheggi, eventuale pernottamenti (50 euro un B&B senza bagno in camera è quello che ho trovato a più buon mercato, perchè in quel periodo i prezzi lievitano). Insomma giusto quel che serve per rimarcare il falso messaggio che andare per mare è una cosa per ricchi."
Nico Caponetto
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Folla all'entrata del salone nautico di Genova |
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Bavaria al salone di Genova |
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Intervista |
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Protesta al salone |
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Visitatori allo stand Bavaria |
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Stand Bavaria |
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Roby e Nico |
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Roby e Max |
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Uno scorcio del salone di Gneova |
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Aperitivo allo stand Bavaria |
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Barche Bavaria a Genova |